Come mangiare i fichi per abbassare la glicemia: ecco i 3 trucchetti della nonna

Numerosi studi e dati statistici hanno dimostrato che oltre 3,5 milioni di italiani si trovano quotidianamente a combattere contro una condizione patologica cronica: il diabete. Di diabete ne esistono diverse tipologie anche se le forme più comuni sono: il diabete di tipo 1 ed il diabete di tipo 2. Quest’ultimo, in particolare, è fortemente influenzato dal tipo di alimentazione condotta quotidianamente.

In sé, il diabete è determinato da un altro fattore che prende il nome di “glicemia“. Quando parliamo di glicemia ci stiamo riferendo alla quantità di glucosio (quindi praticamente di zuccheri) che è disciolto all’interno del nostro sangue circolante. Quando i livelli di glicemia diventano troppo alti, si può incombere nel diabete. In questo caso, quindi è importante agire anche sull’alimentazione e capire quali alimenti siano adatti o meno in caso di glicemia alta.

Fichi e glicemia: si possono mangiare?

I fichi sono frutti particolarmente amati per il loro sapore indubbiamente dolce. Questa caratteristica potrebbe destare numerosi dubbi in coloro che devono cercare di tenere ideali i livelli di glicemia nel sangue, poiché si è indotti a pensare che essi contengano un quantitativo eccessivo di zuccheri. I fichi contengono sicuramente zuccheri di origine naturale, ma la buona notizia è che si caratterizzano di un indice glicemico medio.

L’indice glicemico (IG) sta ad indicare la velocità con la quale quel dato alimento fa aumentare i livelli di glicemia. Nel caso dei fichi, quindi, questi possono far aumentare la glicemia non troppo repentinamente. Inoltre, c’è anche da considerare che sia la buccia che la polpa dei fichi sono componenti ricche di fibre: queste ultime hanno proprio il compito di regolare l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale, nonché a rallentarne la velocità di ingresso nel metabolismo.

Come mangiare i fichi in caso di glicemia:

Dunque, abbiamo capito che i fichi si caratterizzano di un indice glicemico medio. Ciò determina che non siano impattanti sulla glicemia quanto gli alimenti con indice glicemico alto, ma che comunque potrebbero farla aumentare. Più che parlare di una correlazione tra i fichi ed abbassamento della glicemia, bisogna concentrarsi su dei consigli che possano limitare l’assorbimento degli zuccheri. Ecco che cosa ci consiglia la nonna:

  • Porzioni moderate: consumare troppi fichi potrebbe portare ad un drastico aumento della glicemia, specie per le persone diabetiche. Quindi, è necessario che vanga consumata una porzione moderata: parliamo di un massimo di circa 150 grammi;
  • Fichi freschi: in commercio si trovano anche i fichi secchi che, però, sono molto meno nutrienti rispetto a quelli freschi. Infatti, i fichi secchi hanno contenuto di acqua, sali minerali, vitamine ma soprattutto di fibre, molto minore rispetto a quello freschi. E visto che bisogna far riferimento a ciò che abbiamo detto prima, le fibre alimentari dei fichi sono essenziali affinché si regoli l’assorbimento degli zuccheri. Pertanto, prediligi il consumo di fichi freschi!
  • Non mangiare a stomaco vuoto: quando lo stomaco è vuoto, gli zuccheri tendono ad essere assorbiti molto più velocemente dal nostro intestino. Proprio per questo motivo, è consigliabile mangiare i fichi dopo aver ingerito qualche altro alimento. Tipicamente, si consiglia di abbinarli ad una fonte di proteine di qualità e grassi sani.

Capiamo bene che rinunciare alla bontà e alle proprietà benefiche dei fichi potrebbe risultare come una sorta di sacrificio per chiunque li ami ma non possa mangiarli sempre. Tuttavia, i fichi possono sicuramente essere consumati da chi soffre di glicemia alta, integrandoli in una dieta che sia già di base sana ed equilibrata.

Il consumo, ovviamente, è reso possibile solo a patto che si tengano bene a mente le precedenti considerazioni fatte. Quindi, meglio non esagerare mai con le porzioni e consumarli in abbinamento a specifici cibi. In conclusione, in questi casi è sempre meglio affidarsi ad un esperto del settore che possa fornire ad ogni paziente un regime alimentare specifico ed individuale!

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