L’oleandro è una pianta dal comportamento arbustivo e relativamente facile da coltivare che è molto presente in particolare sui balconi, nelle aiuole ma anche nei vasi di tantissime realtà, essendo munita di fiori che in primavera ed estate sviluppano una fioritura molto bella da vedere con dei petali decisamente colorati e piuttosto grandi.
Per ottenere tutto ciò tuttavia è necessaria una serie di cure, comunque alla portata anche dei meno esperti di giardinaggio, che passa anche dalla potatura dell’Oleandro che seguendo questa logica non è affatto difficile, a patto di riuscire a rientrare nella “logica” naturale di questa pianta con alcuni accorgimenti comunque molto alla portata.
La pianta dell’Oleandro
L’oleandro è infatti una pianta che ha bisogno in particolare in alcune stagioni meno produttive di relativamente poche attenzioni, ed anche in estate, privilegiando gli ambienti caldi e soleggiati ha bisogno quasi solo di luce in quantità ed una buona irrigazione, la pianta è inoltre conosciuta per avere una buona resistenza nei suoi fiori che possono restare integri anche per mesi interi.
Come per altre piante la potatura serve a operare diverse funzioni, una su tutte quella di sfoltire la pianta da elementi inutili se non addirittura dannosi, fino a stimolare la crescita corretta ma anche nella maggior parte dei casi, per direzionare la produzione dei fiori e di nuovi arbusti. Resta un intervento da apportare con una sufficiente attenzione.
Come e perchè potare
Anche se l’oleandro è una pianta abbastanza resistente, una potatura troppo aggressiva o eccessivamente radicale può essere a dir poco problematica per la maggior parte delle piante già cresciute. Così come farla in un contesto temporale errato può portare ad un decadimento che può provocare anche la morte della pianta. Ecco i principali consigli da seguire:
- Possiamo scegliere se potare l’oleandro poco prima della primavera oppure a fine estate fino a fine autunno
- Gli interventi devono essere concentrati sulla chioma, eliminando i rami troppo lunghi ed ingombranti
- Tagliare esclusivamente sopra le gemme così da incentivare la produzione di nuovi rami
- Dare una forma più agevole ed esteticamente interessante alla pianta
Come detto i migliori periodi per potare sono due, quella pre fioritura, di tipo tendenzialmente “ripulente” dai vecchi rami malati o già morti, come quelli secchi, mentre quella post fioritura deve essere meno radicale, più leggera, più che altro portata a cimare leggermente i rami. Bisogna anche ricordare che l’oleandro è una pianta tanto bella quanto tossica, quindi proteggere mani, viso ed occhi è importante.
Gli interventi necessitano di un paio di cesoie o forbici robuste molto affilate, ogni taglio deve presentare una direzione obliqua, trasversale di 45 gradi così da evitare che i rami possano marcire a causa dell’acqua piovana stagnante. I rami e tutti gli elementi tagliati andranno gettati in modo sicuro proprio perchè l’oleandro è una pianta velenosa.