Coltivare alghe costituisce un businiess che in Italia è arrivato da relativamente poco tempo ma che alcuni hanno già iniziato a portare avanti, soprattutto in un contesto di sostenibilità alimentare che si prospetta più complicato. Prevedibilmente ad oggi vi è molta “resistenza” ed in senso generale molti non sono abituati a coltivare alghe per un consumo alimentare.
Eppure sono molti che anche per semplice curiosità e diletto hanno iniziato a considerare concretamente l’ipotesi come tale, sotto forma di espertimento scientifico legato al mondo vegetale. Molte culture fanno già ricorso spiccato alle alghe, specificamente sotto essiccazione o cottura, ad esempio la cucina giapponese, coreana e cinese ne fanno ampio ricorso.
Alghe commestibili
Perchè coltivare alghe? Questo è un quesito naturale da porre e da porsi, ma può essere considerata una forma di risposta come naturale, perchè queste sono naturalmente molto più sostenibili di altre coltivazioni, in quanto riescono a generare un raccolto potenzialmente importante, semplicemente in condizioni agevoli, che sono già conosciute da vari coltivatori di alghe commestibili.
Quasi tutte le alghe commestibili crescono in acqua, e si tratta di un compendio di elementi facili da replicare, ed alcune sono già conosciute nella nostra realtà, basta pensare all’alga spirulina che viene già impiegata come alimento, ad esempio nei vari sandwich di tipo industriale. Generalmente sono molto simili alla tradizionale verdura.
Come fare l’alga in casa
Avviare una produzione coltivativa di alghe commestibili è un vero investimento, ma nel nostro piccolo possiamo provare a replicare il tutto a mo di esperimento, e verificando la crescita delle alghe in senso effettivo. Infatti il “contenuto” di un’alga è particolarmente interessante seppur diverso dalle piante terrestri. Ecco come sviluppare un’alga in casa (non commestibile):
- Possiamo utilizzare una bottiglia pulita ed asciutta da riempire con acqua del rubinetto, dopo averla fatta “riposare” per 24 ore
- Questa andrà lasciata alla luce vicino alla finestra
- Possiamo poi “prelevare” un po’ di acqua da un piccolo corso d’acqua, che può essere un fiumiciattolo, o un laghetto
- Possiamo poi aggiungere alcune rocce, tenendo sempre la bottiglia ben alla luce
Dopo alcuni giorni o settimane possiamo naturalmente vedere il progressivo crescendo delle alghe che inizialmente non saranno chiaramente visibili, ma poi via via, magari con l’aggiunta di elementi “esterni” come ad esempio l’acqua di un acquario o anche degli scarti alimentari a base vegetale, ad esempio estratti di insalata, come lattuga.
Le alghe per proliferare hanno bisogno soprattutto di luce solare, nello specifico raggi UV e potenziali elementi chimici che possono fare da accellerante. Se siamo in possesso di un microscopio possiamo prelevare ed osservare tracce di alghe cresciute proprio in questo modo, condizione che è tra le più antiche del pianeta.