Il riso è considerato un cereale primario ed è tra i più diffusi al mondo, ha oltre 10.000 varietà e i paesi orientali vanno a coprire più del 90% della produzione mondiale. L’Italia, è il più grande produttori di riso europeo e ciò soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e anche Veneto.
Il riso viene coltivato nelle risaie ovvero dei campi che sono perfettamente livellati, divisi in vasche molto basse da argini di terra alti circa 40 cm, esso è un cereale a ciclo annuale e deve essere seminato in primavera per poi raccoglierlo tra settembre e ottobre. Il raccolto varia infatti dai 150 ai 180 giorni in base alla tipologia di riso che viene scelta.
Come si suddivide il riso
In Italia, esistono circa 126 tipologie di diviso diverse che si possono suddividere in quattro categorie. Abbiamo il riso comune, ovvero quello a granello opaco o perlato, il quale è poco resistente alla cultura e viene impiegato nelle minestre anche nei dolci. Abbiamo poi il riso semifino, il quale è più resistente alla cultura e poi il riso fino, ovvero quello dal granello vitreo che resiste di più alle cotture lunghe.
Per finire abbiamo il riso superfino, cioè quello a granello vitreo ed è molto resistente alla cultura. Bisogna fare attenzione a non unire tra di loro diversi tipi appartenenti a gruppi diversi, dato che appunto hanno delle culture diverse e vengono utilizzati per scopi differenti. Sulle confezioni di solito viene scritto il tipo di varietà, ma non è obbligatorio scrivere il gruppo di appartenenza.
Come coltivare il riso
La coltivazione di questo cereale ad oggi, è quasi del tutto meccanizzata e la piantina si va a sviluppare dalla primavera fino alla fine dell’estate, infatti la fioritura ha bisogno di una temperatura di circa 30° e di un irrigazione continua. In effetti, quindi non è molto semplice coltivare questo tipo di pianta.in ogni caso andiamo quindi a vedere quali sono le fasi di coltivazione:
- La prima fase riguarda la preparazione del terreno con l’aratura e livellamento;
- successivamente c’è la sommersi degli appezzamenti, la semina e la concimazione;
- la pulizia delle erbe infestanti;
- per finire, abbiamo la mietitura e la raccolta.
Il riso che si fa ad ottenere è quello grigio e viene chiamato Ri Rissone e per diventare commestibile esso deve essere liberato dalle parti tegumentali. Successivamente poi viene sbiancato, attraverso l’operazione di tre macchine diverse per poi passare alla spazzolatura, così da eliminare le farine dagli strati superficiali o anche dei residui della lavorazione precedenti.
A seguire abbiamo la lucidatura con degli apparecchi a elica che va a rendere il chicco più bianco e levigato Per poi passare alla brillatura, per renderlo ancora più bianco e brillante. Dunque, da ciò possiamo capire che la coltivazione del riso è particolarmente difficile e ovviamente non adatta a tutti o ai piccoli spazi.